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Donatella Di Pietrantonio - Ambasciatore del Parco nel Mondo
Scrittrice
Nominata il 20/12/2021
Donatella Di Pietrantonio nasce nel 1963 ad Arsita, un borgo quasi alle pendici del monte Camicia, sul versante orientale del Gran Sasso, in provincia di Teramo.
Laureata in Odontoiatria a L'Aquila, oggi vive a Penne, cittadina collinare sospesa a metà tra le costa adriatica e alle spalle le grandi montagne dell'Abruzzo, dove esercita la professione di dentista pediatrico.
Come scrittrice, esordisce nel 2011 con il romanzo "Mia madre è un fiume" (Elliot, Premio Tropea). Nel 2014 pubblica il suo secondo romanzo, "Bella mia" (Elliot) con il quale partecipa al Premio Strega. Con "L'Arminuta" (Einaudi 2017), tradotto in più di 25 paesi, l'autrice ha vinto numerosi premi tra il Premio Campiello, il Premio Napoli e il Premio Alassio.
Rappresenta la voce narrativa abruzzese più importante degli ultimi anni e, tra un romanzo e l'altro, ama camminare a Campo Imperatore.
L'ultimo romanzo Borgo Sud, con cui è stata finalista al Premio Strega, è ambientato in parte in un villaggio marinaro, ma la montagna resta l'elemento naturale più affine alla sua scrittura e ai suoi personaggi. Un altopiano "fatto di bellezza nuda e quasi lunare, dove la vera qualità è il silenzio".
Di Pietrantonio sottolinea l'affinità tra la natura scabra di queste montagne e un certo modo tipico degli abruzzesi di parlare, muoversi o guardare.
"Una montagna che sorprende, perché accanto al silenzio mostra un'attitudine cangiante: la puoi vedere bianca per la fioritura dei bucaneve, verde oppure bionda nell'estate tardiva".
La scrittrice osserva che in Abruzzo non ci sono vette altissime, ma le proporzioni si sposano con i borghi che ospitano, con le fiumare intorno, persino con i tramonti incendiari che si depositano sul Gran Sasso.
Con sapienza ed arte ha saputo rappresentare i valori della nostra comunità millenaria in opere che trascendono il dato letterario ma entrano nella tradizione vitale della nostra comunità identitaria millenaria.
I borghi e i luoghi dell'anima del nostro territorio con la ricchezza intima delle nostre genti non povere e sempre sapientemente ricche di risorse personali, familiari e comunitarie, hanno trovato nella rappresentazione, spesso anche autobiografica, una forza potente di categorizzazione spazio-temporale di una civiltà rurale e contadina che ha saputo costruire il nostro paese non arretrando mai rispetto all'humus fertile della propria identità storicamente costituita.
La capacità di portare il lettore nella meraviglia dei borghi del nostro Parco e il risalto del silenzio, della forza, e dei colori dell'Abruzzo fanno di Donatella Di Pietrantonio la candidata ideale quale "Ambasciatore del parco nel mondo".
