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L’area interessata dal progetto
Descrizione
L'area di progetto ricade nei due comprensori principali del Parco, il massiccio del Gran Sasso e la catena dei Monti della Laga.Il massiccio del Gran Sasso fa parte dell'Appennino centrale. Si tratta di un massiccio carbonatico, formato da rocce di età comprese tra il Trias e il Miocene. Ha la forma di un ampio elissoide, completamente gravitante nel bacino Adriatico.
Può essere distinto, in base all'orientamento e alla morfologia, in due settori principali. Il primo, con andamento Est-Ovest, presenta una morfologia aspra e si estende per quasi 40 km dall'alta Valle del Vomano fino all'alta Valle del Tavo. L'altro settore è caratterizzato da rilievi meno accentuati e presenta andamento Nord-Sud per circa 20 kmq, dall'alta Valle del Tavo all'incisione del fiume Aterno-Pescara che lo separa dalla catena del Morrone. L'allineamento settentrionale nel settore centrale comprende le cime più elevate: Corno Grande (2912 m), Corno Piccolo (2655 m), Monte Aquila (2494), Monte Brancastello (2385), Monte Prena (2561), Monte Camicia (2564). Le zone comprese tra le cime montuose sono formate da depositi continentali generati dall'azione di eventi meteorici. La zona più rappresentativa coincide con il vasto altopiano di Campo Imperatore (19 km di lunghezza e 4 di larghezza). Il ghiacciaio del Calderone, sul versante settentrionale del Corno Grande, è il ghiacciaio più meridionale d'Europa e l'unico dell'Appennino.
L'orientamento prevalente da Ovest a Est della catena montuosa principale determina un forte contrasto nelle condizioni termiche e pluviometriche dei due opposti versanti: il versante nord-orientale, esposto verso il mare Adriatico, è caratterizzato da ambienti più umidi e caldi, mentre il versante sud-occidentale, dove si trova anche l'altopiano di Campo Imperatore, è caratterizzato da ambienti aridi e da condizioni climatiche estremamente rigide.
I Monti della Laga costituiscono l'altra catena montuosa che determina la struttura del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e presenta, come catena montuosa a litologia silicea, le maggiori altitudini dell'Appennino. La natura delle rocce, areanarie e impermeabili, con presenza di abbondanti acque superficiali, ne determina le differenze morfologiche rispetto al Gran Sasso d'Italia.
Il valico delle Capannelle (1300 m) e la Valle del Fiume Vomano dividono e uniscono il Gran Sasso d'Italia dai Monti della Laga, posti più a Nord, e dall'andamento Sud-Nord. Partendo dal valico delle Capannelle, e procedendo verso Nord, i Monti della Laga presentano Monte di Mezzo (2155 m), Monte Gorzano (2458 m), Monte Pelone (2259 m), Pizzo di Moscio (2411 m), Cima Lepri (2445 m), Pizzi di Sevo 2419 m), Macera della Morte (2073 m), la vetta dei tre confini, tra Abruzzo, Lazio e Marche.
Come per il Gran Sasso d'Italia i versanti presentano caratteristiche diverse: caratterizzato da precipizi e generalmente a forte pendenza il versante laziale, che si affaccia su Amatrice ed Accumoli (RI), più aspro ed inciso il versante marchigiano, più ondulato e dolce, anche se non privo di ripidi pendii, il versante abruzzese. Fino a 1800 m di quota, dominano le foreste di faggio, spesso miste con l'abete bianco, il tasso e l'agrifoglio, con un tipico sottobosco di mirtillo nero; le brughiere a mirtillo nero sono presenti anche oltre il limite del bosco, insieme ai nardeti, alle tundre, alle torbiere e alle vallette nivali. Una caratteristica peculiare dei Monti della Laga è, grazie alla litologia impermeabile, la presenza di acqua in superficie, caratteristica che si manifesta con torrenti, ruscelli e cascate per superare i salti rocciosi ed i ripidi pendii.