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Santo Stefano di Sessanio
Il borgo della rinascita
Provincia: L'Aquila Regione: Abruzzo | Localizza sulla mappa
Sito ufficiale: www.comunesantostefanodisessanio.aq.it
Descrizione e Cenni storici
Santo Stefano di Sessanio fa parte del Club dei Borghi più belli d'Italia ed è in effetti tra i più suggestivi del Parco, per l'armonia degli elementi architettonici: un cammeo incastonato tra i monti, prossimo all'altipiano di Campo Imperatore. La conservazione dell'impianto insediativo in perfetta continuità con il paesaggio circostante, fu dovuta, paradossalmente, al pressoché totale spopolamento che il paese ha subito nella seconda metà del '900, ma anche alla scelta virtosa di dar vita ad una "Carta dei valori per Santo Stefano di Sessanio", che nell'agosto 2002 fu sottoscritta dal Comune, dall'Ente Parco e dalla Società Sextantio, che ne ha rilanciato uno sviluppo turistico sostenibile nella forma dell'albergo diffuso.
Il paese venne eretto tra l'XI il XII secolo sui ruderi di un pago chiamato Sextantio, dal latino "Sextantia", ad indicare la distanza di sei miglia romane da Peltuinum, importante crocevia dei traffici che da Roma giungevano sulla costa adriatica, e deve la sua prosperità, sin dai tempi più remoti, alla centralità rispetto ad assi viari strategici come le vie consolari Valeria e Claudia Valeria e, in seguito, alla vicinanza con il Tratturo regio, strada maestra della transumanza di connessione tra L'Aquila e Foggia. Nel XIII secolo appartenne alla Baronia di Carapelle, divenendo in seguito possedimento dei Piccolomini e quindi, dalla fine del XVI secolo, della potente casata medicea. E' sotto la guida di Francesco de' Medici che il borgo visse il suo periodo di massimo splendore, intorno al commercio della lana "carfagna", una lana nera di tipo grezzo prevalentemente usata per le uniformi militari e per il saio dei monaci, prodotta a Santo Stefano e lavorata a Firenze. Nel XVIII secolo, il borgo entrò nell'orbita del Regno delle Due Sicilie e divenne possedimento privato del Re di Napoli fino all'Unità d'Italia. Il nucleo centrale medievale è dominato da un'imponente torre merlata, di forma cilindrica, detta Torre Medicea che, distrutta dal terremoto dell'Aquila del 2009, è in fase di ricostruzione. Essa emergeva dal profilo urbano, come evidente espressione di potere, sul territorio circostante. All'interno dell'antico recinto difensivo si insediò una piccola guarnigione nell'insolato che ancor oggi viene detto "Casa del Capitano". Il borgo fortificato ha una configurazione ellissoidale. Le abitazioni e i percorsi viari, stretti e angusti, sembrano essersi sviluppati seguendo cerchi concentrici, che hanno come punto di partenza la torre cilindrica. Troviamo, anche in questo borgo, le case mura con il profilo scarpato; per ragioni difensive e a causa della mancanza di spazio, le abitazioni sorgono su più piani (case torri) e, in alcuni casi, sopra percorsi coperti, analoghi agli "sporti" di Castel del Monte.
- Abitanti: 117
- Altitudine: 1250 metri slm
Emergenze Storico-culturali
Oltre la trecentesca Torre cilindrica, impropriamente detta medicea, nel centro storico si può visitare la chiesa di S. Stefano Protomartire, edificata tra il XIV e il XV secolo, che si presenta come una monoaula in cinque campate, con un'originale area presbiterale su cui si aprono le cappelle e un'abside semicircolare. Rilevante è la chiesa della Madonna del Lago, del XVII secolo, che sorge appena fuori dall'abitato, sulla riva di un piccolo specchio d'acqua. Numerose le case quattrocentesche con loggiati, finestre e portali finemente lavorati, tra le quali la Casa del Capitano.
Curiosità
Da luogo della marginalità e dell'abbandono a luogo di sperimentazione di un grande modello di sviluppo ecosostenibile, oggi Santo Stefano di Sessanio è al centro di un crescente interesse turistico e culturale, mèta di turismo culturale e naturalistico di qualità, ma anche luogo di elezione per molti artisti. L'ensemble in residence "Officina Musicale" vi tiene i suoi concerti e, tra gli altri, uno dei più importanti registi teatrali viventi, il russo Ljubimov, da anni vi soggiorna durante l'estate. Inoltre si fanno sempre più frequenti i grandi eventi culturali, come la mostra "Condivisione d'affetti", allestita nell'estate 2011 dal Museo degli Uffizi di Firenze. L'Ente Parco è presente nel borgo con il Museo Terra delle Baronie, dedicato ai valori del territorio, e con proprio Punto Informativo e vendita.
Manifestazioni e Feste
- 2-3 Agosto - festa del patrono, S. Stefano Protomartire e di S. Isidoro
- Agosto: manifestazione "Estate nel Borgo"
- Settembre: "Sagra della lenticchia"
Concerti di musica classica
Tutto l'anno, nei fine settimana, prove aperte e concerti dell' "Officina Musicale" diretta dal M° Orazio Tuccella.
Gastronomia
La lenticchia di Santo Stefano di Sessanio è un presidio Slow Food la cui qualità è garantita da un'Associazione di Produttori. La lenticchia ha trovato un habitat ideale sulle terrazze montane che circondano il borgo. Piccola, di colore scuro, dalla buccia rugosa e sottile, è ricca di ferro e talmente tenera da non necessitare di ammollo.
Può essere gustata in zuppe molto semplici che ne esaltano il profumo e il gusto, specie se accompagnate da crostini di pane ed un filo di olio extravergine di oliva. Viene spesso proposta con le patate, le volarelle (pasta fatta a mano) o le salsicce. Nella cucina locale trovano ampio utilizzo le carni di agnello dell'altopiano di Campo Imperatore (ad esempio nella tipica ricetta alla chiaranese, con formaggio e uova), i formaggi (il paese fa parte dell'areale di prododuzione del celebre Canestrato di Castel del Monte, altro presidio Slow Food dell'area Parco) e lo zafferano, prodotto nel vicino altopiano di Navelli. Alcune preparazioni tipiche sono legate alle feste, come la minestra di ceci e castagne, per la vigilia di Natale, di gnocchetti e fagioli poverelli per la Pasqua, le sagnette al sugo di agnello per la festa del Santo patrono e la cagliata in occasione dell'Ascensione. Tra i dolci si gustano le ferratelle, i dolci con le mandorle, il pasticcio degli dei, con crema allo zafferano.