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L'Aquila
Il Capoluogo - Immota Manet
Provincia: L'Aquila Regione: Abruzzo | Localizza sulla mappa
Sito ufficiale: www.comune.laquila.it
Descrizione e Cenni storici
L'Aquila, città di arte e cultura, è il capoluogo della regione Abruzzo. E' situata nell'entroterra, in posizione che domina la Valle del fiume Aterno, a 721 metri sul livello del mare. E' circondata dalle catene del Sirente e del Velino (Parco Regionale) da un lato e dalla catena del Gran Sasso d'Italia (Parco Nazionale) dall'altra. Ai piedi del colle dove fu costruita la città sgorgavano numerose sorgenti da qui il nome Acquiliis, poi Acculum, e successivamente Acilie e Accula, tutti diminutivi latini di "acqua" anche se l'assonanza del nome attuale della città la fa paragonare a quelle di un rapace che figurava nelle insegne imperiali.
L'Aquila fu eretta sul colle che costituiva, in origine, il confine tra i due contadi di Amiterno e di Forcona. La fondazione fu legata ai fermenti autonomistici delle terre del confine settentrionale del Regno di Sicilia accentuatisi alla morte dell'Imperatore Federico II. Una parte degli abitanti dei castelli, delle terre e delle ville dei due territori, si trasferirono intorno alla metà del XIII secolo nella nuova città. Le particolari circostanze della fondazione si riflettono quindi sull'urbanistica della città, conferendole l'impronta definitiva: ciascun castello ebbe in assegnazione un'area perché vi si edificassero le case, la chiesa e sulla piazza antistante la fontana pubblica.
Nascono così i vari quartieri e alcuni gioielli dell'architettura sacra romanica aquilana, quali le chiese di S. Maria Paganica, di S. Giusta, di S. Pietro di Coppito e di S. Silvestro. Si data a questo periodo anche la prima fase del monumento più celebre della città, la Fontana delle "99 cannelle", allusivo al tradizionale numero di castelli che avrebbero partecipato alla fondazione.
La città costituì fin dall'inizio un importante mercato per il contado che vi portava i propri prodotti alimentari: dalla conca fertile proveniva anche il prezioso zafferano. I pascoli montani erano meta, nel periodo estivo, di numerose greggi di ovini transumanti che vi giungevano tramite gli antichi tratturi: ciò diede origine ad un fiorente mercato della lana, destinata sia all'esportazione sia, in misura minore, alla manifattura locale, tale da richiamare col tempo in città artigiani e mercanti forestieri.
La fama della città si diffuse ben al di là dei confini del regno quando un evento di eccezionale importanza ebbe luogo il 29 agosto 1294: la consacrazione dell'eremita Pietro del Morrone come pontefice col nome di Celestino V. Su iniziativa di Pietro era stata iniziata, nel 1287, S. Maria di Collemaggio, la più imponente chiesa romanica della città, la cui facciata, decorata con un rivestimento a fasce di masselli alternativamente bianchi e rossi e con tre grandi rosoni, domina l'antistante spiazzo erboso. Le vicende celestiniane dettero grande impulso alla sviluppo edilizio, come testimoniano gli statuti cittadini.
Successivamente, intorno alla metà del XIV secolo, seguì un periodo di grave crisi, come in tutta l'Europa: la città fu spesso colpita da epidemie di peste (1348, 1363) e terremoti (1349) che decimarono la popolazione. Un altro devastante sisma, nel 1461, fu seguito dalla ricostruzione quasi completa della città, che riprese l'antico splendore. La seconda metà del XV secolo corrisponde, infatti, al periodo più fiorente dell'economia aquilana, anche a seguito della numerosa presenza di mercanti forestieri di varie nazionalità.
Dal primo trentennio del XVI secolo, con la dominazione spagnola, iniziò all'Aquila un processo di decadenza delle attività produttive al quale contribuirono le epidemie del 1503 e del 1505 che fecero sì che iniziasse per la città un periodo di crisi demografica e di depressione economica. La crisi si accentuò quando nel 1529 Filippo d'Orange, per punire la città che si era a lui ribellata, infeudò tutte le terre del contado assegnandole in premio ai suoi capitani. L'Aquila si vide privata in un sol colpo di quel territorio che costituiva la propria base economica.
Negli anni Settanta del XVI secolo si avviò un altro importante intervento che portò alla modifica dell'assetto del centro civico della città: la ricostruzione e l'ampliamento dell'antico palazzo del Capitano per ospitare Margherita d'Asburgo o d'Austria, governatrice perpetua della città. Al suo seguito era venuto anche l'ingegnere militare bolognese Francesco de Marchi il quale, il 19 agosto 1537, compì la prima ascensione, dal versante aquilano, del Gran Sasso.
Nel 1657 la città venne colpita dalla peste: morirono 2294 dei circa 6000 abitanti.
Gran parte dell'antico volto medievale e rinascimentale fu distrutto dal terremoto del 2 febbraio 1703: le case, le chiese, i palazzi, la fortezza subirono gravissimi danni. A nove anni di distanza la città contava 2468 abitanti. Dal terribile terremoto risorse lentamente, ma profonde modificazioni subirono le strutture e gli spazi urbani. I due ceti che concorsero alla ricostruzione della città, il clero e i nobili, caratterizzarono gli spazi urbani con il dualismo chiesa-palazzo: i primi con una opera di recupero e di riuso delle emergenze della città medievale, aggiornate alla cultura del tempo, i secondi costruendo nuove strutture palaziali.
Nel 1799 anche L'Aquila subì l'invasione dei francesi e fu funestata da saccheggi e uccisioni. Nel secolo successivo patrioti aquilani parteciparono ai moti rivoluzionari del 1833, del 1841, del 1848.
L'unificazione d'Italia fece sì che L'Aquila perdesse la caratteristica di città di confine senza che la nuova posizione di centralità l'avvantaggiasse perché essa fu esclusa dalla linea ferroviaria dei due mari con gravi conseguenze economiche. Entrando a far parte del nuovo Stato unitario la città subì varie trasformazioni tendenti all'adeguamento della città alle nuove esigenze amministrative infrastrutturali ed economiche. Gli interventi, che subirono una forte accelerazione nel nostro secolo, alterarono in modo irreversibile la città antica e furono edificate anche le aree libere all'interno della cinta muraria.
Il terremoto del 6 aprile 2009 ha nuovamente compromesso l'impianto urbano, danneggiando in maniera rilevante gran parte del patrimonio edilizio storico e recente, sia del capoluogo che dei borghi del circondario.
La città è sede di Università degli studi dalla metà del XV secolo, ed è sede di numerose istituzioni ed associazioni culturali, musicali e teatrali
- Abitanti: 72.511
- Altitudine: 721 metri slm
Emergenze Storico-culturali
A seguito del sisma del 6 aprile 2009, buona parte del patrimonio artistico della città è stato gravemente danneggiato ed è visitabile solo parzialmente.
- Basilica di Santa Maria di Collemaggio. Fondata nel 1287 per volere di Pietro da Morrone incoronato Papa Celestino V nel 1294, è il più importante monumento religioso della città. Contiene la prima Porta Santa del mondo ed è sede di un Giubileo annuale unico nel suo genere.
- Basilica di San Bernardino. Costruita alla morte di San Bernardino (1444) con l'intento di custodirne le spoglie, presenta una splendida facciata rinascimentale opera di Cola dell'Amatrice.
- Fontana delle 99 cannelle. XIII secolo - Monumento storico situato nella zona della Rivera, una delle più antiche del centro storico, a ridosso del fiume Aterno. La fontana è costituita da novantatré mascheroni in pietra e sei cannelle singole, dalla maggior parte dei quali sgorga l'acqua.
- Forte Spagnolo. Anche noto come Castello Cinquecentesco, venne costruito nel corso di un grandioso progetto di rafforzamento militare del territorio avvenuto durante la dominazione spagnola in Italia nella prima metà del Cinquecento.
- Santuario della Madonna D'Appari. E' un santuario in stile romanico situato nella vallata del Gran Sasso, nell'immediata periferia del borgo di Paganica. La costruzione si fa risalire al XIII secolo a seguito della presunta visione della Madonna.
- Amiternum. A pochi chilometri da L'Aquila, nella località di San Vittorino si trovano i resti dell'antica città italica fondata dai Sabini. Interessante l'anfiteatro del I secolo d.C.
Sono due le frazioni dell'Aquila interamente all'interno del Parco: Assergi dove si trova la sede Amministrativa del Parco con e l'Antiquarium ed Arischia dove è situato il Museo del Legno.
Tutti gli itinerari
Curiosità
- Il numero 99. La leggenda vuole che 100 castelli abruzzesi si riunissero per fondare la città dell'Aquila. Ogni castello doveva fondare in città una piazza, una chiesa e una fontana per un totale cosi di 100 piazze 100 chiese e 100 fontane ma all'ultimo momento un castello ci ripensò e si tirò indietro. Gli altri 99 castelli, però, decisero di fondare lo stesso la città che così dall'epoca ebbe 99 piazze, 99 chiese e 99 fontane. In realtà i castelli che fondarono la città furono molto meno di 99 e molti di essi non erano che semplici villaggi di poche decine di abitanti che scomparvero nel giro di qualche decennio e non furono in grado di fondare alcunché a L'Aquila.
- Immota manet - il motto aquilano, letteralmente Rimane immutata, normalmente tradotta in "resta ferma", ben salda, è una locuzione latina attribuita all'umanista aquilano Salvatore Massonio (1559-1629) che a sua volta la prelevò da un brano delle Georgiche di Virgilio in cui si celebra la capacità della quercia di radicarsi fortemente nel terreno e, dunque, di rimanere ferma.
Manifestazioni e Feste
- 28-29 agosto: Perdonanza Celestiniana. E' il principale evento culturale della città di L'Aquila. Il nome Perdonanza deriva dalla Bolla del Perdono che Papa Celestino V emanò da L'Aquila alla fine di settembre del 1294. Il Giubileo nato per festeggiare la Bolla, da allora, per un giorno, si ripete ogni anno.
- 21 gennaio: Festa di S. Agnese, La Maldicenza Aquilana. La festa delle malelingue è un evento culturale e mediatico, che in maniera scherzosa attribuisce soprannomi e dicerie a tutti i cittadini che partecipano alla festa.
Gastronomia
Gnocchi e zafferano, timballo aquilano, pecora alla callara, zuppa di sagne, ceci e fagioli, formaggio pecorino, ricotta, salumi, mortadella di campotosto, zuppa di lenticchie, zuppa di farro.