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Dario Febbo - Ambasciatore del Parco nel Mondo
Primo Direttore del Parco
Nominato il 29/01/2021
Dario Febbo, biologo, ha svolto la sua attività professionale principalmente nel settore della pianificazione ecologica del territorio, con particolare riferimento alle aree protette, acquisendo una rilevante esperienza in materia di Parchi e Riserve Naturali; a tal proposito ha visitato i Parchi Nazionali ed altre aree protette italiane.
Tra il 1980 e il 2004, ha visitato le Aree Protette più rappresentative dell'esteso sistema di Parchi, Riserve e Foreste Nazionali degli Stati Uniti d'America, approfondendo le conoscenze dei problemi di gestione. Ancora al riguardo ha visitato i Parchi nazionali di molti Stati europei, del Brasile e della Tanzania, indagando in particolare sulle diversità di gestione rispetto a quelli italiani.
Ha frequentato corsi di perfezionamento sulla gestione delle aree protette e redatto numerosi piani di gestione di riserve naturali e parchi territoriali. E' stato Coordinatore per lo studio finale e la pubblicazione dei tre volumi del progetto Parchi e Riserve naturali della Regione Abruzzo, del Piano Paesistico del Gran Sasso d'Italia e consulente nell'elaborazione di quelli della Majella e del fiume Pescara.
Relatore in numerosi convegni, conferenze e dibattiti sulle tematiche suddette, è autore di varie pubblicazioni scientifiche, divulgative e di 13 volumi sulle aree protette e sulla tutela della Natura. Ha ricoperto il ruolo di membro di commissioni ministeriali per Parchi Nazionali e Regionali.
Dal 1992 al 1994 è stato consulente del Ministro dell'Ambiente per i Parchi Nazionali, quale esperto componente la Segreteria Tecnica Aree Protette.
Dal 1991 al 1996 è stato Direttore della Riserva Naturale Regionale "Zompo lo Schioppo", in Morino (AQ).
Ha partecipato, come componente del gruppo di lavoro del programma "Bioitaly" affidato dal Ministero dell'Ambiente alla Regione Abruzzo, all'individuazione dei Siti di Importanza Comunitaria e delle Zone di Protezione Speciale per la conservazione degli habitat e delle specie di cui alle Direttive 79/409 e 92/43 dell'Unione Europea.
Dal 1997 al 2004 è stato nominato Direttore dell'Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, appena istituito.
Ha collaborato alla realizzazione del progetto "Il Parco Transfrontaliero di Prespa" (Macedonia, Albania e Grecia) del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, per conto della ONG "Centro Regionale d'Intervento per la Cooperazione", di Reggio Calabria.
Dal 2007 al 2009 è stato membro della Segreteria Tecnica nell'ambito del Protocollo d'Intesa per la redazione del "Piano d'Azione per la Tutela dell'Orso brano marsicano" - PATOM - nelle Regioni Abruzzo, Lazio e Molise e successivamente ha rivestito il ruolo Organismo Indipendente di Valutazione dei Parchi Nazionali delle Foreste Casentinesi e dell'Arcipelago Toscano.
Nel 2011 è stato nominato Direttore dell'Ente Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise dove è rimasto fino all'inizio del 2017, periodo in cui, tra l'altro, ha coordinato le azioni necessarie per il riconoscimento, da parte dell'UNESCO, delle cinque foreste di faggio più vetuste del Parco come "patrimonio mondiale". Come Direttore ha coordinato le azioni per l'attuazione di un progetto Life per la tutela dell'Orso bruno marsicano e di uno per la tutela del Camoscio d'Abruzzo.
Dario Febbo rappresenta un'eccellenza italiana in campo ambientale avendo avuto un ruolo importante nella creazione del sistema delle aree protette abruzzesi ed italiane, contribuendo fattivamente alla salvaguardia della fauna selvatica abruzzese anche con ricerche sul campo, come quelle per l'Orso marsicano, il Lupo, la Lontra e l'Istrice.
Come primo Direttore dell'Ente Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, in felice abbinamento al Presidente Giuseppe Rossi, ne ha avviato concretamente l'attività con l'individuazione e realizzazione delle prestigiose sedi, la copertura della dotazione organica e la sua prima organizzazione e strutturazione interna, consentendo all'Ente di essere immediatamente operativo ed efficiente sul vasto territorio di competenza. Nel corso del suo incarico sono stati avviati importantissimi progetti di tutela, come due progetti Life-Natura, da lui stesso redatti, per la definitiva stabilizzazione della popolazione, da poco reintrodotta nel Parco, di Camoscio d'Abruzzo, la reintroduzione del Cervo, la tutela delle specie floristiche e la istituzione del Centro di Ricerche Floristiche dell'Appennino e la gestione sostenibile delle foreste, ma anche di valorizzazione del territorio, con interventi sui centri storici, il sostegno alle attività agro-silvo-pastorali e la promozione di eccellenze agro-alimentari, tra cui il pecorino di Farindola, la mortadella di Campotosto, il pecorino "canestrato" di Castel del Monte, la "metanizzazione" di molti Comuni, che ha rappresentato un passaggio rilevante per l'intera comunità del Parco, e la prima stesura del Piano del Parco.
Per il Presidente del Parco, Tommaso Navarra: "Unitamente a Giuseppe Rossi, primo Presidente dell'Ente Parco, ha saputo, con entusiasmo e visione, implementare, dal nulla delle sole carte iniziali istitutive dell'ente, una solida realtà istituzionale di protezione ambientale sin da subito considerata esempio per le analoghe aree protette. Il parco deve tutto a quei sapienti primi passi iniziali; esempio alto di capacità costruttiva e impegno".